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Il corpo e il desiderio
Nella carriera di un artista conta relativamente l'età anagrafica in cui si colloca la sua opera agli esordi. Nella storia dell'arte, infatti, incontriamo prodigi che si annunciano tali già in tenera età e altri che manifestano il loro genio artistico in età pienamente matura. Tuttavia negli operatori artistici molto giovani spesso capita d'incontrare frutti ancora acerbi o qualità mal investite a causa di scelte velleitarie.
Invece la giovane età di Orazio Coco accentua il valore delle sue opere, mettendo in risalto la decisa tensione artistica che lo guida veso soluzioni formali sempre più sintetiche ed espressive. L'essere figlio d'arte non dimostra di per sè la qualità artistica del suo operato, ma certamente spiega come la scelta della scultura non sia per lui indotta da superficiali suggestioni e da facili concettualismi, ma come vicevers sia fondata sulla consapevolezza della complesità dei mezzi tecnici e sulla propria capacità di impiegarli.
Più che da una scelta, la scultura per lui nasce dal bisogno di confrontarsi con la materia per scoprirne l'intima essenza, la vita, oltrepassando i limiti di quella concezione razionalistica e positiva che tende a vederla come cosa inanimata. Come egli stesso chiarisce in una profonda riflessione, " il nostro corpo non è altro che un sistema organico alimentato dall'invisibile energia della vita senza la quale saremmo semplicemente materia".
E' sorprendente scoprire che nell'epoca della Hi Tech ci siano giovani che singolarmente riprendono e sviluppano nella loro attività le antiche teorie umanistiche, che considerano l'arte come strumento di indagine sul valore delle cose, come presa prima che come resa.
Vero è che i suoi studi accademici hanno avuto la guida di ottimi maestri come Tano Brancato e Silvio Marchese da cui ha assimilato le alchimie che consentono il processo di trasformazione della materia in forma sia nell'arte del modellato che in quella dell'intaglio, ma la scultura di Orazio Coco è certamenete alimentata da quell'energia invisibile che egli definisce Eros, richiamando con questo termine l'antico pensiero platonico-rinascimentale.
E' questa la molla dell'esistenza.
"Eros è la passione che mi porta alla continua ricerca dei valori espressivi..."
"Eros è un sentimento nobile ...se ognuno seguisse il proprio Io senza farsi condizionare, renderebbe maggiormnate leggibile qualsiasi espressione formale". Come dichiara lui stesso.
Ma Eros è anche la curiosità intellettuale che lo spinge ad indagare le proprietà dei materiali, a penetrare i segreti delle tecniche, a scandagliare le motivazioni dell'animo umano.
Ed è desiderio che anima ogni esperienza e per ciò è assoluto, anche se volta per volta spinge a scegliere esperienze, materiali, tecniche e soluzioni formali diverse, nell'incessante bisogno di realizzarsi.
Questo è il filo rosso che segue il suo percorso artistico tanto vario ma per nulla eclettico; questo è il kotivo che ritrovi sempre al fondo delle sue scelte creative.
Non c'è mai staticità nelle sue opere, anche se le soluzioni formali tendono al limite dell'equilibrio. Come per lo schiavo della caverna platonica, l'Eros-desiderio-essenza vitale-curiosità lo spinge a rompere le catene dell'inerzia che lo condannano al buio dell'ignoranza e dell'infelicità, cercando il senso della materia oltre i materiali e le tecniche, il significato del corpo oltre la sensualità, il valore dell'uomo oltre l'individuo. Così anche l'Eros supera la sua "materialità" conquistando la forma intrinseca, la sua anima, diventando pura affettività.
In questa dinamica si coglie anche la sua recente esigenza d'interpretare simbolicamente i "luoghi" della cultura cittadina nel desiderio di farli vivere come una moderna mitologia metropolitana.

Francesco De Grazia 2001

Lacrima nella pioggia
calcarenite altezza e Ø Cm. 53x30

Bestemmia, grida, ruggisci. Il ribollire del sangue non mi fece pensare nient’altro che a lei. Dalle sue ultime parole, dentro il mio petto si accese un’incandescente sfera. Contorci le tue forme quanto vuoi, tanto non potrai più cancellarla dai tuoi ricordi. Parole, pensieri, come se stessi parlando al mondo, mettono in silenzio l’irritante realtà.

Orazio Coco 1997


Lapide dell’Eros
calcarenite altezza e Ø Cm. 55x38

Fai parte ormai dei miei sogni e come tale, parte di me e delle mie ispirazioni. Godo delle memorie, vivo per il presente, soffro per l’imprevedibile futuro. L’avvenire gioca con i nostri piccoli errori del presente, attendendo il propenso momento per sferrare il silenzioso morso.

Orazio Coco 1997



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